Scegliere un coordinato grafico già pronto per il matrimonio: 7 motivi che non ti aspetti
Se siete appassionati lettori come la sottoscritta, forse vi sarà capitato di notarlo: due romanzi completamente diversi — magari pubblicati a distanza di anni e da editori diversi— che condividono la stessa immagine di copertina.
A volte è un’illustrazione ricorrente, altre volte una fotografia con un taglio familiare, oppure ancora un’opera d’arte prestata al marketing. Accade più spesso di quanto si pensi: immagini tratte da archivi fotografici o da cataloghi d’arte vengono scelte da grafici diversi per raccontare storie altrettanto diverse.
Eppure, nessuno di quei libri perde la propria identità. Nessuno di essi risulta per questo “meno originale” o “meno personale”. Al contrario: da designer, è affascinante osservare come la stessa immagine possa trasformarsi a seconda del titolo, del font e del contesto.
È un piccolo promemoria, sottile ma potente: l’unicità non dipende solo dall’esclusività dell’oggetto, ma dal modo in cui lo viviamo.
Anche nel mondo del wedding possiamo riscoprire la bellezza di elementi visivi già esistenti, già scelti - qualcuno direbbe pre-loved - ma capaci di parlare in modo nuovo e autentico per ciascuna coppia.
È il caso dei coordinati grafici da catalogo o semi-personalizzati, che permettono alle coppie di scegliere qualcosa che esiste già, e di farlo con consapevolezza, gusto e significato. Perché non tutto deve essere creato su misura per raccontare una storia d’amore: a volte, basta saper scegliere con il cuore.
Due miei coordinati di matrimonio degli anni passati, realizzati con lo stesso set di illustrazioni a tema olivo
Perché scegliere un coordinato grafico già pronto può essere una scelta bellissima (e consapevole)
Nel mondo del matrimonio, l’unicità è oramai un mantra: la vostra storia è irripetibile, leggete ovunque, ogni dettaglio dovrebbe essere personalizzato fin nel minimo particolare.
Eppure, proprio in questo contesto che esalta l’esclusività, esiste uno spazio di libertà gentile e consapevole: la possibilità di scegliere un coordinato grafico già pronto (o semi-pronto), curato da un professionista. Una scelta che a prima vista potrebbe sembrare un compromesso, ma che in realtà può raccontare molto della vostra visione, dei vostri valori, e di cosa desiderate davvero nel vostro giorno speciale.
Ecco perché, al di là del risparmio o della praticità, scegliere un coordinato non completamente su misura può essere un gesto profondamente autentico.
1. L’unicità non si misura in esclusività
Un’illustrazione può essere già stata scelta da altre coppie, certo. Lo stesso, nella stragrande maggioranza dei casi, vale per gli abiti che indosserete, per le fedi che acquisterete, o per la vostra location, con i suoi arredi e vettovaglie. Ciò che conta è il significato che quell’illustrazione assume per voi: il modo in cui si intreccia con la vostra storia, con le parole che l’accompagnano, con il tono delle vostre emozioni. Come un libro letto da mille persone, ma capace di raccontare qualcosa di diverso a ognuno, o come l’anello di famiglia, passato di mano in mano a ogni nuovo sposalizio, e che diventa “vostro” solo nel momento in cui lo indossate.
Ph. Laura Stramacchia
2. Il matrimonio è un rito, non una performance
Un’esperienza autentica è tale a prescindere da quanto il branding sia pervasivo. Sposarsi è prima di tutto un rito: un archetipo condiviso da secoli, che parla un linguaggio simbolico universale. Utilizzare elementi già pronti, già pensati, non sminuisce la vostra storia: la colloca in una narrazione collettiva, ricca di bellezza e significato. Che quel disegno si stato concepito apposta per voi, oppure no, esso racconterà comunque un’epoca, una corrente stilistica, e un modo di essere sposi che è al contempo privato e generazionale.
3. Il coordinato è la cornice, non il quadro
La grafica, la carta, i colori… tutto questo è importante - e non sarò certo io, che disegno wedding stationery per lavoro, a dire il contrario! - ma non sono il cuore del matrimonio: sono ciò che lo incornicia, non ciò che lo definisce. Non è necessario che ogni dettaglio sia “inedito”: è sufficiente che parli la lingua giusta, quella che vi somiglia. E a volte quella lingua è già stata scritta, proprio come la vostra canzone preferita o la frase che vi siete tatuati.
Nessuno vi dirà "un matrimonio bellissimo, il disegno della villa era esclusivo!", ma tutti si ricordano come si sono sentiti.
Ph. Valerio Di Domenica
4. Anche scegliere è un atto creativo
Rinunciare al tutto su misura non significa rinunciare alla ricerca personale: scegliere tra collezioni preimpostate, o tra illustrazioni e font preesistenti, è anch’esso un gesto creativo e consapevole, un esercizio di gusto, di stile e di cura. È come comporre una playlist perfetta, anche se le canzoni sono già state scritte.
Non occorre essere designer per circondarvi di bellezza: vi basta saperla riconoscere.
5. Decision fatigue: scegliere meno per godersi di più
La personalizzazione totale può diventare estenuante: le revisioni infinite, i dettagli da vagliare uno ad uno, le aggiunte che allargano e modificano ogni volta il quadro generale. Organizzare un matrimonio richiede centinaia di scelte, grandi e piccole, ed ogni nuova personalizzazione è una nuova variabile da gestire - che comporta tempo e carico mentale.
Forse non ci hai mai pensato, ma i menù degustazione nei ristoranti stellati funzionano proprio così: ti fidi del curatore, della sua proposta e della sua ricerca di gusto. E ti godi l’esperienza.
Ecco perché scegliere una soluzione già pronta, o semi-pronta, non è da intendersi come un “ripiego”, ma come una strategia per alleggerirsi, tornare a respirare e concentrarsi su ciò che conta davvero.
Il tempo che non passerete a scegliere il numero di riccioli del vostro stemma su misura potrete dedicarlo a scrivere le vostre promesse, a prendervi per mano, a vivere.
Ph. Postcards from Italy
6. Eleganza è anche rinunciare all’eccesso
C’è un’eleganza sottile, quasi rivoluzionaria, nel non dover continuamente dimostrare quanto si è “diversi”. Non tutte le scelte devono gridare all’originalità: scegliere la semplicità è anche un atto di eleganza e di distacco dall’ossessione del “custom-made”. Una forma di resistenza gentile alla cultura del consumo e dell’apparenza.
7. Autenticità non è sinonimo di esclusività
Essere autentici non significa avere qualcosa che nessun altro ha: significa riconoscersi in ciò che si sceglie. Se vi sentite rappresentati da una grafica già esistente, allora è quella la vostra verità. Il design non deve essere un trofeo da esibire, ma un modo per sentirsi a casa.
Il vostro primo ballo da marito e moglie non sarà meno emozionante se la canzone su cui danzerete non sarà stata scritta appositamente per voi.
Nel mondo dei matrimoni, dove tutto sembra dover essere iper-personalizzato, scegliere un coordinato grafico a catalogo, o semi-personalizzato, può essere un atto controcorrente.
Ma non tutto deve gridare per farsi notare: non è l’originalità a rendere un matrimonio memorabile, bensì il sentimento che lo attraversa.
E forse, nel giorno in cui tutto parla d’amore, anche la carta può sussurrare con discrezione che la vostra storia è unica, senza bisogno di essere esclusiva.