Una delle cose che sento dire più di frequente da chi ha una piccola attività e ne gestisce i canali di comunicazione è non so che cosa dire. Non che gli argomenti manchino davvero, sia chiaro; di solito chi mi contatta per la stesura dei testi, o per un aiuto con i canali social, riferisce di avere tante cose da dire, ma di non saper da dove partire, come esporre i fatti, come rendere interessante il racconto. Insomma, non è tanto il cosa dire a spaventarli, ma il come dirlo.
Scopri di piùQuale che sia l'origine del tuo blocco, è proprio da lì che devi partire: dietro le ragioni che ti frenano ci sono la tua sensibilità, la tua esperienza, il tuo percorso formativo e il tuo personale punto di vista. Ci hai fatto caso? Sono gli stessi ingredienti di cui hai bisogno per fare storytelling.
Scopri di piùNaturalmente ero sotto choc.
Naturalmente ero contenta del mio bel voto. Eppure non mi sentivo affatto gratificata dal fatto che il lavoro che avevo tanto odiato fare avesse sortito un così roseo risultato. Mi sembrava, a dirla tutta, una beffa.
Le rivoluzioni non si sono forse sempre fatte capire da sole, ognuna trovando un proprio linguaggio? Perché stavolta il linguaggio è lo stesso per tutte? Perché, dei nobili ideali, mi sembra sia rimasto solo il packaging?
Scopri di piùChe pace, questo ritrovato pudore, nell’epoca dell’emotività in vetrina, della condivisione a tutti i costi, della pornografia del quotidiano. Più che il tempo di fiorire, ci manca l’opportunità di appassire: l’autorizzazione a spegnerci, di tanto in tanto, per vegetare in silenzio e in raccoglimento.
Nel mondo all’incontrario, ottobre è il nuovo maggio.
 
          
        
       
           
           
           
          