I miei consigli per scrivere online #1: parti da ciò che ti blocca

Il cursore lampeggia sullo schermo.
Osservi prima lui e poi i tasti sulla tastiera, ti prendi del tempo, guardi un po’ in giro. Un attimo fa le idee premevano per uscire, erano numerose e buone, e all’improvviso si sono fatte timide. Ti sforzi di scrivere un paio di righe, ma le cancelli subito. C'è qualcosa che ti frena.

Suona famigliare? Si chiama blocco, e prima o poi capita a tutti.
Succede con la newsletter che non invii da mesi, con la tua pagina Facebook e con il feed di Instagram - e tanti saluti al calendario editoriale.

Il fatto è che non sai se sia davvero il caso di scrivere ciò che stai pensando; forse non sei la persona giusta per quell’argomento, forse non ne sai abbastanza, forse sono cose ovvie da dirsi, forse non interessano a nessuno.

Magari non hai un'opinione netta su quel tema - oppure ce l'hai, non è mainstream, e ti frena l'assenza di comprovazione. Potrebbe essere l'ennesima volta che affronti quell'argomento, oppure è la prima, e hai paura di non dire nulla di nuovo, di ripeterti, di fare la rivoluzione.

Il tuo testo sarà abbastanza incisivo, originale, documentato, autorevole? Nel dubbio, finisci per non scriverlo affatto. Ma si può rimediare :-)

Ciò che ti frena ti fa andare più lontano

Sembra un controsenso, ma non lo è. Scrivere è districare nodi: e poiché ogni garbuglio può essere sbrogliato, tanto più aggrovigliato sarà il tuo nodo, tanto più ricco sarà il flusso di idee, spunti e considerazioni che ne deriverà.

Quale che sia l'origine del tuo blocco, è proprio da lì che devi partire: dietro le ragioni che ti frenano ci sono la tua sensibilità, la tua esperienza, il tuo percorso formativo e il tuo personale punto di vista. Ci hai fatto caso? Sono gli stessi ingredienti di cui hai bisogno per fare storytelling.

  • Non hai un'opinione netta

Poniamo il caso che tu voglia parlare di un argomento su cui hai una posizione incerta. Magari è il dibattito del momento, e tacere si configurerebbe già di per sé come una presa di posizione; oppure senti il dovere di motivare alcune decisioni alla base delle tue scelte di business che ti pongono in contrasto con l’operato della concorrenza.
Saranno proprio i tuoi dubbi il tuo punto di partenza ideale. Racconta al tuo pubblico il loro perché: cosa ti impedisce di abbracciare con piena convinzione quella posizione? Sarà interessante scoprire le ragioni delle tue incertezze, i princìpi che ti muovono, e il bagaglio di esperienze che motiva le tue scelte. Prima che tu te ne renda conto, avrai riempito la pagina bianca di aneddoti e riflessioni.

  • Hai un'opinione controcorrente

Andare controcorrente non è mai facile, figuriamoci farlo - per dirla con Byung-Chul Han - nell’inferno dell’uguale .
Hai le tue idee, sai come argomentarle, e sebbene tu ravveda il loro potenziale nella strategia di marketing e personal branding, hai il timore che esternarle possa esporti alle critiche. Niente di più probabile, viviamo nell’era del fraintendimento. E sai qual è uno dei malintesi più grandi? Che le idee coincidano con le persone che le supportano.
Ecco perché dovresti essere brutalmente onesto\a, mettere nero su bianco le tue difficoltà e raccontarle apertamente. Gioca d'anticipo: deponi a terra le armi, alza le mani sopra la testa ed esprimi la tua idea unitamente alle tue sincere paure. Tu vieni in pace.
Metti in campo il tuo lato umano e addolcisci la tua posizione con un’emozione condivisibile. Nessuno percepirà nelle tue parole un tono di imposizione o di presunzione, se le esternerai con assertività. Introdurre l’argomento facendo mostra della tua vulnerabilità, paradossalmente, ti consentirà di scrivere con serenità e di non lasciarti frenare dallo spettro di un possibile riscontro negativo.

  • Affronti un tema per la prima volta

Se avverti un'inadeguatezza tale da frenare la scrittura, mettila per iscritto: i motivi del tuo sentire sono materia preziosa, e possono svelarti insospettabili punti di forza su cui fare leva per distinguere il tuo pensiero dalla massa.
Supponiamo che tu sia agli inizi della tua attività, o che il tuo percorso di studi sia stato poco lineare: potresti considerarti una persona poco qualificata per parlare di quell’argomento, specie se il tuo pubblico è composto da professionisti più rodati o specializzati. Invece di pensare a ciò che non hai - o che credi di non avere - ascolta Hemingway: non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai. Parla, cioè, del tuo bagaglio, delle esperienze e conoscenze maturate in altri ambiti lavorativi e umani, e di come queste abbiano plasmato la tua visione sul tema che intendi affrontare. Nessuno potrà contestare la legittimità del tuo sentire, ed è con questa rinnovata sicurezza addosso che riuscirai a introdurre l’argomento e a svilupparlo in chiave partecipativa.

  • Affronti un argomento per l'ennesima volta

Se hai uno spazio web, o canali social dove comunichi la tua attività, è inevitabile finire col trattare più volte i temi legati alla tua offerta. Posto che il tuo pubblico è in costante rinnovamento ed espansione, che siamo bombardati da centinaia di contenuti ogni giorno, e che ciò che consideri come una reiterazione potrebbe non apparire tale agli occhi di chi leggerà, temere l’effetto pappagallo è assolutamente normale. Non vogliamo annoiare i follower conquistati con tanta fatica, né farci penalizzare da quell’irascibile dell’algoritmo. Le cose importanti da dire per inquadrare al meglio la nostra offerta, però, restano sempre quelle; e allora che fare?
Se ti accingi ad affrontare per l’ennesima volta lo stesso argomento, e ti sembra di non poter dare alcun un valore aggiunto, chiediti qual è la forza che ti spinge a parlare di quel tema ogni giorno.
Vendi servizi o prodotti che prevedono l’instaurazione di una relazione con le persone? Racconta un incontro recente che ti ha gratificato e connettilo al tuo operato. Ti occupi di design o creatività? Metti l’ispirazione al centro, parla del connubio fra tecnica e divertimento. Chiediti, insomma, da dove arrivi la tua passione, cosa la alimenti, perché è così forte e perché fa parte di te. E poi raccontalo.

Ora che hai qualche strumento in più a disposizione per vincere la paura della pagina bianca, mettiti al lavoro: con un po’ di pratica e un approccio analitico, potrai far germogliare le tue idee e integrare lo storytelling all’interno della tua strategia di comunicazione.

Fammi sapere come va, e se ritieni di aver bisogno di un aiuto in più, raccontami di te: non vedo l’ora di aiutarti a dare voce al tuo business!