Inviti "kintsugi" per un matrimonio in stile wabi-sabi

Era il 2019 quando Valeria Ferrari mi presentava l'idea di uno styled shoot a tema wabi-sabi dandomi l’opportunità di cimentarmi con una delle mie tecniche artigianali preferite, tutt’ora parte integrante delle mie collezioni wedding.

Quello dietro al termine giapponese wabi-sabi è un concetto che sfida qualsiasi tentativo di traduzione letterale, poiché rappresenta la fusione di due parole che evocano la fascinazione per il passare del tempo e la bellezza delle cose semplici. La filosofia wabi-sabi celebra i difetti come parte integrante della storia di un oggetto o di una persona, riconosce l'eleganza nell'imperfezione, e per questo predilige materiali naturali, colori sobri e oggetti che, talvolta, sono visibilmente riparati. Come nel caso delle ceramiche kintsugi.

invito matrimonio kintsugi

Kintsugi significa letteralmente riparare con l'oro o con l’argento: è un’antica pratica giapponese basata sulla filosofia che gli oggetti rotti possano diventare ancora più preziosi attraverso un processo di riparazione che ne esalti le fratture. Il procedimento prevede l'utilizzo di una lacca mescolata con polvere di oro, argento o platino, e il risultato finale è un oggetto riparato che mostra chiaramente le linee dorate o argentate delle riparazioni, una sorta di "cucitura d'oro".

L'idea di trasferire su carta il concetto del kintsugi mi convinse a dire subito di sì alla proposta di Valeria, scegliendo di operare con carte dai toni neutri e dalle texture materiche.
Il risultato fu un cartoncino strappato, ricucito da una lamina in foglia oro artigianale che scorreva "sottopelle", per un'esperienza tattile oltre che visiva.
Un'idea che piacque così tanto che questo format è oggi disponibile all'interno del mio servizio Palette.