Questo Alexa non lo sa fare

Quasi ogni giorno Instagram mi mostra le sponsorizzate della concorrenza. Accade sul mio profilo dedicato al wedding; i post che mi vengono proposti ritraggono set di inviti e altri allestimenti cartacei, e naturalmente mirano alla vendita. Spesso le sponsorizzate sono più di una e compaiono in greggi, tra un post organico e l’altro, nell'arco di pochi minuti - quasi un bombardamento.

Se non fosse che dall'altra parte dello schermo c'è una partita IVA che paga decine - quando non centinaia - di euro per finire sul feed della sua concorrenza, ci sarebbe quasi da ridere: e invece non solo il pagante non arriva al potenziale cliente, ma arriva proprio a colui che la clientela gliela contende. Un capolavoro d'inefficienza informatica.

Quindi ecco una cosa che algoritmi e cookie non sanno fare: distinguere la natura di un interesse. Discernere la necessità dalla curiosità; riconoscere un concorrente da un cliente; separare ciò che si ha da ciò che si vorrebbe avere.

Per tutte queste cose serve ancora una mente pensante, capace di comprendere il contesto, di afferrare le sfumature, e di interpretare le emozioni. Qualcuno che sia, cioè, in grado di comunicare in modo umano: un altro umano.

Quando vi rivolgete a un artigiano, oltre al prodotto o al servizio, state acquistando tutto questo: un interprete dei vostri desideri e necessità, un professionista capace di comprendere il contesto. Vi sembra poco? Beh, Alexa non lo sa fare.

Valentina AdrianoCommenta